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LOGANIACEAE
Arbusto sempreverde o a foglie caduche lunghe anche 12 cm. Fiori riuniti in infiorescenze a forma di pannocchia, i colori vanno dal viola al rosso dall'arancio al bianco. Attirano le farfalle, da qui il nome. Foto scattata il 11/7/04 in località Crotto.
CAPRIFOGLIACEAE
Arbusto rampicante con foglie ovali più o meno appuntite e rami lunghissimi. Può arrivare fino a 5-6 m. Fiori, maggio/agosto, bianchi o rosati riuniti in ombrelle. E' una pianta spontanea nei boschi e viene anche coltivata per coprire pergolati e muri. I frutti sono bacche rosse velenose. Ama i terreni calcarei. Foto 15/8/05 in località Cascina Canova
CORYLACEAE. Altezza fino a 24 m. Il tronco si presenta scanalato ma la corteccia è liscia; spesso questo albero autoctono si fa ammirare come una scultura, come l'esemplare in foto posto sul sentiero di Rovate. Le foglie sono alterne, con piccioli rossastri e margini doppiamente dentati. Gli acheni triangolari e costolosi crescono in gruppi di circa 8 paia, ciascuno protetto da una brattea trilobata. Il legno è resistente e veniva usato per ceppi da macellaio, mazzuoli e bocce; quando ancora non era disponibile l'acciaio a costi accessibili, si usava per ruote ed ingranaggi.
CORYLACEAE
Specie adattabile, preferisce climi miti e terreni calcarei, ricchi e freschi. Corteccia liscia e rossastra ornata di lenticelle biancastre trasversali da giovane che evolve in rosso-nerastra col tempo. Alto fino a 15-18 m.
FAGACEAE. Alberi alti, fino a 30 m, a chioma ampia con rami snelli, ma che si espandono. La corteccia si divide in lunghe nervature a spirale. Le foglie sono alterne, seghettate e con nervature parallele. Gli amenti possono avere o solo fiori maschili, simili a fiocchi gialli, o fiori maschili verso l'apice e femminili verdi, più piccoli, alla base. Il frutto è un riccio verde spinoso che, in autunno, si fende per liberare da uno a tre frutti commestibili. Le castagne sono acheni con buccia bruno scura; all'interno due cotiledoni bianchi, che maturano in ottobre. Originario dell'Europa orientale e dell'Asia minore, fu diffuso dai Romani sulle Alpi e sull'Appennino settentrionale. Le castagne, ricche di amido e zuccheri, sono nutrienti e digeribili ed hanno costituito fino ad alcuni decenni fa uno degli alimenti base delle popolazioni rurali in zone collinari e montane.
(Kirschleger Dierbach) ROSACEAE
La sua fioritura è segno della primavera che avanza, spiccando in mezzo a tutti gli altri alberi. La probabile provenienza del Ciliegio selvatico è l'Asia Minore ma possiamo considerarlo una specie spontanea poichè fu portato in Europa in epoche lontanissime. Foglie alterne, lunghe fino a 15 cm, con forma allungata e il margine seghettato. Fiori a cinque petali bianchi che compaiono in aprile, prima delle foglie. Frutti che compaiono in luglio, le ciliegie rosso scuro attirano gli uccelli che se ne nutrono e che, portando i semi lontano, contribuiscono alla diffusione della specie. L'uso alimentare delle ciliegie è molto antico: i noccioli sono stati trovati insieme a numerosi reperti di civiltà preistoriche.
TAXODIACEAE. Originario del sud degli Stati Uniti, cresce in zone paludose e lungo i fiumi. Nel PLIS, alcuni imponenti esemplari della specie bordano lo stagno della Madonnetta. Conifera spoliante, pittosto rustica, resiste anche al gelo e può arrivare fino ai 40 m di altezza. La corteccia è bruno rossastra, screpolata. Caratteristici della specie sono i "pneumatofori", protuberanze radicali che emergono dal terreno o dall'acqua; la funzione di queste spettacolari formazioni è di rifornire d'aria le radici.
RANUNCULACEAE
Assieme all'Edera e al Caprifoglio, costituisce il gruppetto delle piante lianose europee. Pianta infestante, si arrampica agli alberi fino anche ai 20 m. Fusto sarmentoso, contorto, legnoso, si spinge oltre i 1000 m. Fiori: luglio/settembre, ermafroditi, bianco/giallino, riuniti in infiorescenze erette a pannocchia
(foto: 4/9/05 in località cascina Canova).